Bergamo
2006
Progettazione architettonica preliminare ed esecutiva.
L’area sulla quale è edificato il corpo S ha una forma quasi triangolare e molto schiacciata, che ha comportato la progettazione di un edificio con due facciate principali, di notevole lunghezza, ed una secondaria, a raccordare le precedenti, di minori dimensioni. Allo stesso tempo l’area in questione ha concesso la possibilità di uno sviluppo in altezza di tre piani fuori terra, più uno interrato, particolari questi che consentono la distribuzione degli spazi e, di conseguenza, delle funzioni, sui livelli più adeguati alle esigenze di ogni singola attività. L’edificio è vincolato alla forma del lotto assegnato, che si ripete proiettata su tutti e tre i piani fuori terra ed anche al piano interrato, proponendo l’idea di una costruzione che si sviluppa in lunghezza, seguendo l’asse stradale principale di piano ed offrendo allo stesso una delle sue due facciate principali; rispettando contemporaneamente il limite di rispetto imposto dalla presenza dell’asse autostradale, verso il quale si mostra il secondo prospetto principale dell’edificio. Tale forma monolitica è interrotta e resa permeabile dal blocco di distribuzione centrale, a base cilindrica, in grado di servire tutti i quattro livelli dell’edificio e di rendere possibile, al piano terra, il passaggio pedonale da un lato all’altro del fabbricato.
La permeabilità dell’edificio è aumentata poi dalla presenza di un percorso porticato al piano terreno che segue parzialmente il perimetro della costruzione, in modo tale da ‘rompere’ la superficie piana della facciata, arretrando il corpo del fabbricato, e creare degli spazi attrezzabili per ogni esigenza compatibile. Il cilindro centrale permette anche di accedere alla copertura che è a disposizione per il posizionamento di pannelli fotovoltaici e solari. La configurazione compatta del fabbricato è contrapposta all’architettura semplice e leggera dei prospetti, un’architettura tesa ad aumentare ulteriormente la penetrabilità visiva e a ridurre la complanarità e monoliticità delle facciate. La facciata composta da pilastri snelli molto fitti riduce, almeno a livello visivo, la lunghezza dell’edificio, la complanarità dei fronti e aumenta lo slancio in altezza del fabbricato.